La chihuahua Bianca torna con la famiglia di Pamela Genini - Chihuahua Friends

La chihuahua Bianca torna con la famiglia di Pamela Genini

La chihuahua Bianca torna con la famiglia di Pamela Genini

La chihuahua Bianca, il piccolo cane di Pamela Genini, è stata riconsegnata alla famiglia della giovane vittima.


La chihuahua Bianca, il piccolo cane di Pamela Genini, è stata riconsegnata alla famiglia della giovane vittima. L’evento è avvenuto in diretta televisiva durante la trasmissione Ore 14 su Rai2, condotta da Milo Infante, e segna la conclusione di una vicenda che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso.

La contesa che aveva diviso il web

Dopo il tragico femminicidio di Pamela, Bianca era stata affidata temporaneamente dagli inquirenti all’ex fidanzato della giovane, Francesco Dolci. La cagnolina è stata al centro di una vera e propria battaglia legale e mediatica, tra Dolci e la famiglia Genini, culminata in una denuncia per furto e appropriazione indebita.
I social erano pieni di commenti e discussioni: molti utenti sostenevano la famiglia, mentre altri difendevano Dolci, convinti che stesse proteggendo l’animale traumatizzato.

Bianca ha sempre frequentato la famiglia

Contrariamente ad alcune voci circolate sui social, Bianca ha sempre vissuto e frequentato la famiglia di Pamela. Foto e video della chihuahua in casa dei Genini sono stati trasmessi anche a Dentro La Notizia, mostrando quanto fosse parte integrante della famiglia e quanto amore ricevesse. Questo chiarisce i dubbi sollevati da alcuni utenti secondo cui i Genini non sapessero nulla del cane.

Affidamento temporaneo e volontà rispettata

Francesco Dolci ha spiegato in trasmissione:

“Bianca mi era stata affidata temporaneamente dallo Stato. In questi giorni le ho fatto alcune visite veterinarie per accertare che stava bene e non era stata maltrattata. Sto rispettando le volontà di Pamela, che purtroppo non c’è più.”

Il gesto di Dolci ha quindi permesso di verificare lo stato di salute dell’animale prima della restituzione definitiva. Durante la puntata di Ore 14, la cagnolina è stata presa in consegna da Laura, volontaria dell’associazione Dimensione Animale di Bergamo, che ne ha constatato la buona salute prima di riconsegnarla alla famiglia.

L’importanza del microchip

Il microchip è fondamentale per identificare in modo univoco un animale domestico, garantire la sua sicurezza e tutelare la proprietà legale. In casi come quello di Bianca, il microchip permette di accertare immediatamente a chi appartiene il cane e di evitare contese o smarrimenti. Ogni proprietario dovrebbe assicurarsi che il microchip sia registrato correttamente all’anagrafe canina e aggiornato con i propri dati.

la famiglia di Pamela riabbraccia Bianca

Dopo giorni di attesa e discussioni sui social, Bianca è ora di nuovo con la famiglia di Pamela. La restituzione del cane segna la conclusione della vicenda legata alla sua custodia e sottolinea l’importanza del legame tra un animale domestico e la propria famiglia.

Chi ha riportato Bianca alla famiglia?
Francesco Dolci ha consegnato Bianca alla famiglia di Pamela durante la trasmissione Ore 14, con la mediazione di una volontaria dell’associazione Dimensione Animale.

Bianca ha sempre vissuto con i Genini?
Sì, la cagnolina ha sempre frequentato e vissuto con la famiglia di Pamela, come mostrano foto e video andati in onda a Dentro La Notizia.

Perché il microchip è importante?
Il microchip consente di identificare il cane, assicura che sia restituito ai legittimi proprietari e aiuta a prevenire furti o smarrimenti.

Chi decide a chi affidare un animale dopo la morte del proprietario?
In genere gli eredi legittimi hanno diritto alla custodia, ma in caso di contese interviene il giudice o l’autorità competente.

Come sta oggi Bianca?
Secondo le verifiche della volontaria, Bianca è in buono stato di salute e ora è tornata a vivere con la famiglia Genini.

Perché si è creato un momento di tensione durante la restituzione?
Durante la consegna in diretta, la mamma di Pamela ha preso Bianca dalle mani della volontaria. Ha spiegato che il gesto era dovuto a un malinteso sul microchip e alla volontà di restituire il cane nel rispetto della memoria della figlia.

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