Abbiamo visto che per legge, non si possono vendere cuccioli di età inferiore ai 60 giorni di vita.
A quest’età il cucciolo si trova nella fase più importante dell’età giovanile, quella della socializzazione, un periodo che porterà il cucciolo sino alle soglie della pubertà. Ed è proprio in questa fase che si gettano le basi del suo equilibrio comportamentale e si costruiscono le conoscenze elementari, che gli consentiranno in seguito di affrontare le situazioni nuove e di imparare o meno, a vivere e relazionarsi con le altre specie, uomo compreso.
Alcuni veterinari consigliano di limitare le uscite del cucciolo, sino a che non avrà terminato il ciclo vaccinale, ossia intorno ai tre mesi. Purtroppo è vero che sino ad allora il cucciolo non sarà del tutto protetto da eventuali malattie virali e batteriche, ma di contro, se non avrà la possibilità famigliarizzare con altri cani, con l’ambiente circostante e con gli esseri umani, sarà un futuro adulto problematico.
E’ quindi di fondamentale importanza, che il cucciolo faccia il maggior numero possibile di esperienze entro le prime 12/16 settimane di vita e che queste, siano ripetute più volte fino alla fine del primo anno.
L’ideale sarebbe, una volta trascorsa la prima settimana di ambientazione, condurlo quotidianamente in passeggiata nei luoghi che si troverà a dover frequentare una volta adulto, ivi compresi quelli rumorosi o molto frequentati, avendo cura di evitare le zone ad alto rischio come le aree poco pulite o frequentate da numerosi cani.
Durante queste passeggiate il cucciolo andrà incoraggiato, senza mai essere forzato, a vedere persone diverse e a interagire con esse, poiché la socializzazione interspecifica (con le altre specie) non viene generalizzata a tutti gli individui appartenenti alla stessa specie, ma è limitata alle caratteristiche individuali del soggetto (es. uomini, donne, bambini, anziani, persone di colore, con cappello, con ombrello etc.). Ad esempio, se il cane in questo particolare periodo non vede bambini, potrebbe non comprendere che rientrano nella categoria degli esseri umani.
E veniamo ora alla socializzazione intraspecifica, punto dolente per la maggior parte dei chihuahua, in quanto a causa della piccola taglia, molti proprietari non solo evitano il contatto con gli altri cani, ma non esitano a prendere in braccio il proprio cucciolo per paura di un incontro. Così facendo impediscono al cucciolo di apprendere una corretta comunicazione e favoriscono l’insorgenza di comportamenti inadeguati con i conspecifici.
E’ necessario quindi che il proprietario consenta al cucciolo di venire a contatto ripetutamente con cani diversi (maschi, femmine, adulti e cuccioli), organizzando incontri con soggetti equilibrati, che come tali non aggredirebbero mai un cucciolo. Meglio ancora sarebbe frequentare una “puppy class”, ovvero un percorso educativo che i proprietari e i loro cuccioli fanno seguiti da un educatore cinofilo, grazie alla quale impareranno a relazionarsi con il proprio cane favorendo una gestione corretta anche nella quotidianità domestica.
Carla Barbetta
Centro Cinofilo Canta Alla Luna