Quando il pedigree è fasullo

encipedigreeroirsrloilir

Su richiesta di alcuni utenti del sito, oggi vorrei parlarvi di un argomento d’attualità: la falsificazione dei Pedigree!

Premesso che ritengo che il valore da attribuirsi a un cane, dovrebbe essere legato “unicamente” al rapporto affettivo che si viene a creare con lui e non certo all’appartenenza a una determinata razza; ritengo legittimo che chi opta per l’acquisto di un cane di razza, attratto dalle sue peculiarità caratteriali, debba avere la certezza che lo sia veramente e non semplicemente che gli somigli.

Nel corso degli articoli precedenti abbiamo chiarito i seguenti aspetti:

  • Il Pedigree è la carta d’identità del cane
  • Ci dice tutto sulla genealogia del cane sino a 4 generazioni precedenti
  • E’ un documento ufficiale, e il Ministero ha decretato che L’ENCI è l’unico ente autorizzato al rilascio dei Pedigree e alla gestione dei libri genealogici dei cani di razza pura
  • I cani privi di Pedigree non possono essere definiti di razza pura, anche se sembrano tali
  • Non possono essere ceduti in cambio di denaro (Decreto legislativo n. 529 del 30.12.92)
  • Il Pedigree certifica sono stati effettuati i controlli per la prevenzione delle malattie ereditarie
  • Un Pedigree costa solo € 20,00 (vedi tariffe istituzionali Enci), pertanto chi vi dice che per fornirvelo dovrebbe aumentare considerevolmente il prezzo del cucciolo, dice una “castroneria”!


L’ENCI rilascia due tipi di Pedigree, vediamone insieme la differenza:

  1. ROI (precedentemente LOI) ovvero “Libro Origini Italiano”
    Al quale sono iscritti unicamente i cani, i cui parenti (ascendenti paterni e materni) risultino a loro volta iscritti (e quindi dispongano del Pedigree) sino alle 4° generazioni precedenti. Oltre ad attestare l’iscrizione al Libro Origini, il Pedigree riporta tutti i dati del cane: genealogia – eventuali titoli conseguiti – i dati dell’allevatore e del proprietario – gruppo e razza di appartenenza – colore del mantello – data di nascita – numero del microchip – ed è facilmente riconoscibile per il colore rosa/giallino.
     
  2. RSR (precedentemente LIR) ovvero “Registro Supplementare Riconosciuti”
    Si possono iscrivere: sia i cani che hanno un albero genealogico inferiore a 4 generazioni, che i soggetti appartenenti a razze recenti riconosciute da poco nella cinofilia ufficiale. Il colore in questo caso è verde e può essere:
    a) Di 1° grado – il cane è capostipite e non si conoscono i genitori
    b) Di 2° grado – si conoscono solo il padre e la madre del cane
    c) Di 3° grado – si conoscono genitori e nonni
    d) Di 4° grado – si conoscono anche i bisnonni. In questo caso si può ampliare il Pedigree al ROI
    In questo caso, il proprietario di un cane privo di documenti, che abbia i requisiti di tipicità della propria razza, può iscriversi a un’esposizione cinofila riconosciuta dall’ENCI, nell’apposita classe RSR, dove un giudice valuterà le caratteristiche morfologiche del cane e se le riterrà conformi allo standard di razza, rilascerà un certificato di tipicità. I cuccioli di tale soggetto, avranno un pedigree RSR di 1° generazione e così via, fino alla 4° generazione (requisito indispensabile per ottenere un Pedigree ROI. 

A questo punto vi domanderete dove sta l’inghippo?
In base al regolamento ENCI art. 13 l’iscrizione dei chihuahua al RSR attualmente è preclusa, pertanto diffidate di chi vi dice che può procurarvi un Pedigree per il vostro cane, non solo non ha l’autorità per farlo, ma è addirittura perseguibile penalmente.


Carla Barbetta
Centro Cinofilo Canta Alla Luna