La Leishmaniosi è una zoonosi, cioè una malattia che attraverso un ospite intermedio può trasmettersi dall’animale all’uomo.
Basta già questa affermazione per rendere questa patologia importante dal punto di vista medico veterinario, ma se oltre a ciò diciamo anche che è in notevole espansione su tutto il territorio nazionale, possiamo renderci conto di come sia doveroso per tutti i proprietari di animali avere una precisa e corretta informazione su come prevenirla e curarla. La trasmissione della malattia avviene attraverso un insetto, il flebotomo (una sorta di piccola zanzara che, come questa, si nutre di sangue), il quale, alimentandosi su un animale malato, attraverso il sangue ingerisce i microrganismi di Leishmania. Questi, all’interno dell’organismo del flebotomo, si sviluppano sino a diventare a loro volta infestanti. Quando il flebotomo infestato si nutre su un soggetto sano gli trasmette l’infezione. Nei nostri animali la sintomatologia è molto variabile anche perché spesso la presenza della Leishmania favorisce l’insorgenza di altre patologie o infestazioni, quali ad esempio la rogna demodettica. Spesso è proprio a causa di queste patologie concomitanti che il soggetto viene portato in visita dal Medico Veterinario. La conferma dell’avvenuta infezione si ha solo dopo aver effettuato degli accertamenti diagnostici di laboratorio; esistono test rapidi che si possono eseguire su sangue, ma talvolta si è costretti persino ad arrivare ad esami piuttosto complessi quali la ricerca del DNA del parassita nel midollo osseo dell’animale o all’allestimento di preparati citologici da aspirati linfonodali. Ottenuta la certezza della malattia si apre il discorso della terapia: purtroppo una vera e propria guarigione non si riesce mai ad ottenere; si può raggiungere la guarigione sintomatologica, ma non l’eliminazione del parassita dall’organismo. Fondamentale per poter impostare correttamente una terapia è la conoscenza dello stato di salute dei vari apparati del soggetto, segnatamente la funzione renale che va periodicamente controllata. Da tutto quanto sopra risulta molto importante cercare di non arrivare a dover curare la malattia, ma cercare di prevenirla; a questo scopo il vostro Medico Veterinario sarà in grado di fornirvi tutte le indicazioni necessarie sull’uso di prodotti repellenti per i flebotomi e per le prevenzioni o vaccinazioni, che da quest’anno sono disponibili anche in Italia. In ogni caso si possono e si devono impostare una serie di misure cautelative quali ad esempio evitare il più possibile che il nostro amico a quattro zampe dorma all’aperto in estate, cioè quando maggiormente i flebotomi svolgono la loro opera di vettori della malattia.
Dott. Frida Thèdy
Clinica Veterinaria ADLER