Castrazione e comportamento, quali correlazioni?

E’ vero che i cani castrati non fanno più la guardia? Che le cagne sterilizzate non sono più in grado di andare a caccia? Come spesso succede, si sentono sempre le riflessioni più buffe ed inaspettate.
Ed è così che, frequentando gruppi di proprietri di animali che ignoravano io fossi un Veterinario, ho potuto rendermi conto che la gente ha molta confusione sulle influenze intercorrenti tra la asportazione degli apparati genitali maschili o femminili e le ripercussioni che questo può avere sul comportamento del nostro beniamino.

Facciamo un pò di chiarezza!
Gli interventi comunemente chiamati castrazione per i maschietti e sterilizzazione per le femminucce, sono chirurgie molto comunemente praticate nelle strutture veterinarie per contenere le nascite dei nostri animali da compagnia e per ridurre molti inconvenienti legati a fughe, perdite ematiche durante i calori, vocalizzazioni noiose, ecc.
E’ oramai pratica comune fare sterilizzare cagne e gatte femmine ancora molto giovani, mentre per i maschi ho notato una reticenza tutta italiana, poco sentita all’estero a conservare i “gioielli di famiglia”. Non so come si sia sviluppato questo femomeno italico, però posso dire che nelle esperienze professionali che ho potuto svolgere in Europa e Stati Uniti non ho notato particolari differenze di richiesta di intervento tra maschi e femmine, mentre da noi i maschi si castrano solo in particolari occasioni. Se per le femmine infatti la paura maggiore è quella di trovarsi a gestire una gestazione e poi l’adozione di una bella nidiata di cuccioletti, nel maschio di solito si richiede la castrazione per maschi che montano insistentemente le gambe dei proprietari e degli ospiti, per cani che scappano o diventano aggressivi, o per gatti che marcano la casa con la loro urina particolarmente puzzolente. Vediamo come questo può influire il comportamento dei soggetti una volta operati. Le gatte di solito non cambiano molto. Diventano più calme, meno soggette agli sbalzi di umore che caratterizzano un soggetto non operato. La gatta infatti è poliestrale stagionale, cioè ha molti calore durante la stagione calda primaverile-estiva. Se non operata in media 2-3 volte al mese ha alcuni giorni di forte agitazione, con vocalizzazioni, urinazioni fuori della cassetta, strusciamenti continui sui propri amici a 2 zampe. La sterilizzazione la rende molto più calma e prevedibile. La cagna in natura ha 2 calori all’anno, in media ogni 6-7 mesi. Con la sterilizzazione naturalmente non può più andare in contro all’estro. Nella cagna è dimostrato uno strano fenomeno di aumento dell’aggressività territoriale in seguito alla sterilizzazione, probabilmente perchè viene meno l’azione inibente di qualche ormone prodotto dalle ovaie. La cagna sterilizzata è quindi in media più brava a fare la guardia! Il gatto castrato è molto più restio ad allontanarsi da casa, lotta meno con i cospecifici e quindi si riduce il rischio di morsi, graffi e di conseguenza di trasmissione di malattie. Non urina in casa ed è molto più “pantofolaio”. L’attività di caccia e gioco non è influenzata dall’intervento. Il cane castrato è meno competitivo sia con gli uomini sia con i cani e tende di più alla sottomissione. Spesso l’orchiectomia è parte di una terapia di riabilitazione di un cane sociopatico od aggressivo insieme alla terapia comportamentale e farmacologica. Mantiene tutte le abitudini che aveva prima in termini di movimento ed attività spontanee. La castrazione e sterilizzazione non influenzano in nessun modo la capacità di apprendimento e lavoro con l’uomo degli animali. Inoltre non influenzano in nessun modo il fiuto e la capacità di andare a caccia. L’unico effetto secondario comune a tutte le pratiche di interruzione chirurgica della capacità riproduttiva nei mammiferi è la predisposizione ad ingrassare per la ridotta richiesta energetica dell’organismo. Sta al proprietrio ridurre la quota calorica della razione ed aumentare l’attività fisica del proprio animale.

Dr. Diego Cattarossi